Giorgio Camuffo. Oggi è domenica. Domani vado in tipografia con questo numero di Sugo, il terzo. Sono le sei, e ho poco più di due ore per raccontare tutto quello che c'è dentro. pochi minuti per cercare di raccontare emozioni, sorprese e paure che mi hanno accompagnato in questo nuovo numero. Non bastano.
Mi sembra un'impresa difficile. Anche questa volta rinuncio. Fare 1 'editoriale non è facile. Arrivo sempre esausto alla fine, trovo sempre una scusa diversa, cerco di inventarmi qualcosa.
Che cosa ho da dire oggi, alle sei e un quarto?
Niente di più di quello che c'è già dentro, niente di più di quello che eh autori hanno già detto.
Allora possiamo abolire gli editoriali?
Un bell'editoriale dovrebbe dire "girate le pagine, guardate, mettete a vostro agio". Mi farebbe piacere che i lettori non si accontentassero solo di leggere la rivista, ma la vivessero, tentando di condividere il lavoro degli autori.
Ho già finito, devo solo aggiungere un'informazione. Chi conosce Sugo si accorgerà che questo numero è un po' diverso dagli altri. Abbiamo cercato di fare un passo in avanti, per raggiungere nuovi Lettori Abbiamo aggiunto nuove rubriche e migliorato il design, e abbiamo, soprattutto abbassato il prezzo.
Il numero tre è un numero molto scritto, perché siamo convinti che non ci sia differenza tra la scrittura e il disegno. Sono mestieri diversi1 . certo; ma, in fondo, l'importante è avere qualcosa da raccontare.