Si tratta di un evento espositivo che illustra il modo in cui la cultura tessile italiana ed europea si sia sviluppata grazie al continuo dialogare – sia dal punto di vista tecnico che decorativo – con culture “altre” che hanno per secoli popolato il “mare nostrum”. Particolarmente importante risulta la reciproca contaminazione che i diversi centri di produzione affacciati sul Mediterraneo hanno nei secoli esercitato vicendevolmente, dando vita ad un incredibile sviluppo tecnico e ad un enorme patrimonio di motivi decorativi, simbologie, motivi figurati, affascinanti ma spesso difficili da interpretare e districare, che costituiscono il patrimonio genetico della nostra millenaria vocazione tessile.
Da questo punto di vista, la produzione tessile delle aree del bacino mediterraneo, molto più che altre arti figurative sia “maggiori” che “minori”, emerge come un vero atlante stratificato di simboli e di segni, spesso originari da aree e da ambiti cronologici molto distanti, combinati in infinite varianti continuamente reinterpretate per esprimere significati sempre diversi: ogni motivo decorativo, ogni segno, ogni particolare tecnico, raccontano nei tessuti e nei tappeti secoli di stratificazioni, di contatti culturali e commerciali.